La Mostra dei disegni di Saleh Kazemi
con un testo di Helia Hamedani
Dal 20 al 30 maggio 2016
“In un celebre e fulmineo racconto, Borges parla di un pittore che dipinge paesaggi, regni, montagne, isole, persone. Alla fine della sua vita si accorge di aver sempre dipinto, in quelle immagini, il suo volto; scopre che la rappresentazione che fa della realtà è il suo autoritratto. Anche Saleh apre il suo percorso con i suoi autoritratti, indicando la prassi del suo sguardo, la sua identità; che è poi il suo modo di vedere ed incontrare il mondo.
Disegna da sempre, ma nel suo cammino artistico nasce come fotografo. Ora, come mi conferma, piano piano si sta allontanando dal catturare l’istante con la macchina. Cerca di immortalare il soggetto, con linee sottili fatte a mano, nel quaderno che porta sempre con sè. Parte da un dettaglio minimo (spesso dai sopraccigli di uno dei personaggi presenti!) e prosegue fino a riempire la superficie della carta senza una composizione premeditata.
L’esatta minuzia delle scene sembra altresì una ricerca esistenziale di verità. Non solo la volontà di dire e comunicare l’autenticità del proprio vissuto, ma di ritrovarlo e ricordarlo nel tempo riappropriandosene. Le opere sono datate con precisione ed il tempo è uno dei protagonisti principali delle sue storie. La maggior parte delle opere presenti, che lui stesso chiama “disegni documentari”, sono il frutto di vari momenti d’attesa: sull’aereo, sul bus, nelle stazioni ferroviarie, al bar, etc.
Come se tracciando il momento cercasse di ritrovare il tempo perduto in tutti i singoli momenti d’attesa quotidiana.” (Helia Hamedani)
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Saleh Kazemi nasce a Teheran nel 1992 e fin da bambino mostra grande passione e capacità artistiche. Frequenta il liceo scientifico ma allo stesso tempo collabora con alcuni studi di Teheran come disegnatore di personaggi per animazioni. Nel 2010, subito dopo aver terminato il liceo, decide di trasferirsi in Italia e inizia a studiare Grafica presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Oltre al disegno si dedica alla fotografia e “La Presenza Stanca degli Oggetti” é la mostra di fotografia e di installazione che realizza a Roma nel novembre del 2012, frutto delle immagini raccolte nei suoi spostamenti tra l’Italia e l’Iran. Attraverso la fotografia Saleh cerca di raccontare tutti quei piccoli dettagli che caratterizzano la vita quotidiana delle persone. Nel 2013 partecipa alla mostra collettiva del festival fotografico “FotoLoft” di Roma vincendo il secondo premio. Nello stesso anno collabora con il musicista iraniano Ali Ostovar alla creazione di un cortometraggio a Marburg (Germania) dal titolo “RETURN” che parteciperà ad una serie di festival tra Italia, Germania e Iran. Nel gennaio del 2015 partecipa ad una mostra collettiva presso l’Università Americana Temple di Roma intitolata “Confusione – Artisti iraniani a Roma” esponendo undici disegni. La stessa esposizione sarà poi occasione per un incontro aperto al pubblico presso il MAXXI di Roma a cura del dipartimento dell’Educazione. Inoltre viene invitato a partecipare al Festival Internazionale del fumetto “Crack!”. Dal 2013 collabora con diversi studi di grafica e fotografia in Germania, Svizzera, Austria, Italia, Iran; la sua vita è sempre in viaggio e inizia ad ingannare le sue attese impegnandosi in dei disegni “documentari” che fermano e salvano il momento particolare dell’esistenza quello dell’attesa. Non esce mai senza un quaderno e se gli capita di dover aspettare non manca di descrivere quell’istante con un disegno. Nel 2015 si laurea in Grafica con una tesi dal titolo “L’ATTESA” che raccoglie tutti i suoi disegni i quali raccontano le diverse attese in aeroporto, in treno e nelle stazioni metropolitane in giro per il mondo. Recentemente ha esposto una serie di fotografie presso il centro culturale Elsa Morante. Ha effettuato disegni su grandi pareti e tele per vari locali di Roma: tra questi il Forno Giselda a Trastevere, Cafe Etablì a Piazza Navona, il Cafe Porto Fluviale, Mondo Arancina, Da Piadina a Berlino ed il Cafe Hocker a Teheran. Frequenta il Master in Grafica presso l’Accademia di Belle Arti e vive e lavora tra Roma e Berlino.